sabato 28 giugno 2008

Il CSM assolve il GIP di Milano Clementina Forleo

Oggi mi fa molto piacere evidenziare una notizia arrivata ieri sera.
Il gip di Milano Clementina Forleo è stata assolta dalla sezione disciplinare del Csm dall'accusa di aver violato i suoi doveri per i contenuti dell'ordinanza con la quale, nel luglio del 2007, chiese alle Camere l'autorizzazione all'uso di intercettazioni che riguardavano alcuni parlamentari nell'ambito della vicenda Unipol.
«La giustizia trionfa» ha aggiunto il gip di Milano. Poi ha rivolto un pensiero al collega Luigi De Magistris: «Siccome il tempo è galantuomo, spero che anche De Magistris abbia giustizia».
I cittadini che circa un anno fa hanno dimostrato solidarietà per la Forleo e per tutti i magistrati che fanno il loro dovere, portando avanti indagini a loro affidate indipendentemente dagli indagati.
I cittadini che nutrono la speranza che prima o poi la giustizia vera faccia il suo corso.
I cittadini che sono consapevoli e convinti del fatto che la legge deve essere uguale per tutti, si uniranno sicuramente alla speranza della Forleo, auspicando veramente che anche il caso De Magistris si risolva definitivamente in modo positivo.
Ansa, 27.06.2008 20.55
"Il fatto non costituisce illecito disciplinare": con questa motivazione la sezione disciplinare del Csm dopo due ore di camera di consiglio ha assolto il gip di Milano Clementina Forleo dall'accusa di aver violato i suoi doveri di "imparzialità, correttezza e equilibrio" per i contenuti dell'ordinanza con la quale nel luglio del 2007 chiese alle Camere l'autorizzazione a utilizzare intercettazioni telefoniche che riguardavano alcuni parlamentari nell'ambito dell'inchiesta sulle scalate bancarie. La procura generale della Cassazione aveva chiesto invece la condanna del magistrato alla sanzione della censura e al trasferimento d'ufficio da Milano. "Avere fiducia nella giustizia prima o poi paga", ha detto più che soddisfatta Forleo, esprimendo l'auspicio che la sua stessa sorte tocchi ora al collega di Catanzaro Luigi De Magistris. "E' una sentenza importante perché riafferma il principio che la legge è uguale per tutti, magistrati e non, e che i provvedimenti giudiziari non sono sindacabili in sede disciplinare", ha commentato invece il suo difensore il procuratore di Asti Maurizio Laudi. Mentre il vice presidente del Csm Nicola Mancino, che presiede la sezione disciplinare, ha sottolineato che la sentenza dimostra "l'autonomia di giudizio" di Palazzo dei marescialli.
[articolo originale completo]
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_103927528.html

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