mercoledì 17 settembre 2008

Più sicurezza e più giustizia ???

Nel programma elettorale presentato per le ultime elezioni dal Popolo delle libertà, intitolato "7 Missioni per il futuro dell'Italia", come "Terza Missione" si segnalava quella per assicurare "Più sicurezza e più giustizia" ....
Nello sviluppo di questa missione si può leggere: "Aumento progressivo delle risorse per la sicurezza e maggiore presenza sul territorio delle forze dell'ordine".
Ma, fra il dire e il fare c'è di mezzo....
Diverse settimane fa, poliziotti, agenti di custodia, forestali, carabinieri, finanzieri e rappresentanti di Esercito, Marina e Aeronautica si sono ritrovati insieme davanti a Palazzo Chigi, alla Camera, al Senato e davanti alle Prefetture di tutta Italia, per protestare contro i tagli di circa tre miliardi di euro in tre anni previsti dalla manovra di assestamento del governo. Ventitré sindacati, più i Cocer delle Forze Armate, per la prima volta tutti assieme, in rappresentanza dei 500 mila operatori italiani della sicurezza e della difesa.
Ha detto Felice Romano, segretario del Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (Siulp):
"In tre anni l'organico complessivo di forze dell'ordine e di difesa sarà ridotto di 40 mila persone. Ci saranno problemi per la manutenzione dei mezzi, per la benzina, per l'acquisto di divise e di giubbotti antiproiettile, saranno bloccati gli straordinari".
In Finanziaria "non ci sarà nessun taglio" sui fondi per la sicurezza, ha assicurato Silvio Berlusconi in persona, rispondendo alla protesta delle forze dell'ordine. "Nonostante le ripetute rassicurazioni di alcuni esponenti di governo, registriamo che il maxi-emendamento governativo al decreto legge 112/2008 sulla manovra finanziaria conferma il volume dei tagli alla sicurezza ed alla difesa previsto dal testo originario. Le modifiche apportate dalle Commissioni sono di fatto irrilevanti e lasciano intatto il problema e a ciò nulla è stato aggiunto dal Governo". E' quanto sottolineato dai rappresentanti dei sindacati delle forze di polizia e dei Cocer delle forze armate. "Ci saranno dunque - prevedono gli esponenti del comparto sicurezza e difesa - pesantissimi rischi di ricadute sul livello di sicurezza che potrà essere garantito, sia a causa dell'impossibilità di reintegrare il personale che andrà in pensione "coatta" (40.000 donne e uomini), nonostante già oggi ci sia grave carenza d'organico, sia a causa degli oltre 3 miliardi di risorse tolti dai bilanci delle Forze di polizia ed armate".
Il Governo, per quanto riguarda la sicurezza e la difesa ha confermato la scelta di operare ingenti tagli invece di realizzare gli altrettanto ingenti investimenti promessi pochi mesi fa in campagna elettorale.
Secondo Antonio Di Pietro il Governo mostra "la solita politica delle due facce: mentre a parole promette più sicurezza ai cittadini, in Parlamento procede in direzione opposta tagliando i fondi alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco e alle forze armate".
"Si riduce il personale - ha detto ancora il leader dell'Idv -, si bloccano le assunzioni, si fanno pesanti tagli strutturali, si riducono i fondi destinati al ministero degli Interni e della Difesa per un totale di 3,2 miliardi di euro: altro che sicurezza dei cittadini. Parliamo di servitori dello Stato, di persone che ogni giorno, con coraggio, mettono a repentaglio la propria vita per garantire l'incolumità ai cittadini che non può certo essere garantita tagliando risorse economiche a queste categorie".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come al solito Berlusconi predica bene ma razzola male !!!!!!
Gianni