venerdì 6 giugno 2008

A munnezza ....

Un vecchissimo adagio napoletano recita: "'A munnezza è ricchezza".
Ovviamente inutile è la traduzione. Il significato è infatti chiaro. Quattordici anni di ciò che ci si ostina a chiamare emergenza ed è invece la normalità di chi non ci fa più caso e lascia scorrere la propria vita tra soddisfazioni e affanni, di chi si interessa ma fino a che non lo toccano “chi se ne frega”, di chi ama la propria città ma dormiva e ha avuto un pessimo risveglio.
La questione della "munnezza" campana , oltre che business per il malaffare e non solo, in realtà è stata una trappola, un buco nero, per tutti coloro che hanno voluto o dovuto tentare di dare delle risposte ai tanti perchè di arretratezza, indolenza, immobilismo. Chiunque sia stato sfiorato dall'affare “munnezza” ci si è trovato invischiato, impaludato senza possibilità di scampo. Chiunque si sia passato la patata bollente non ha fatto altro che prendere atto della situazione preesistente ed adeguarsi, uniformandosi al sistema e facendosi inghiottire da questo enorme buco nero fatto di rifiuti, discariche, cave, proteste, negligenza, e soprattutto soldi, tanti, troppi soldi.
La corte dei conti ha stimato che la pseudo emergenza sia costata circa 1,8 miliardi di euro, pari a un numero esorbitante di miliardi delle vecchie lire. E non ci si avvia ancora verso soluzioni definitive. Decine di milioni inghiottiti anch'essi dal buco nero, e finiti chissà dove. Dieci anni per costruire un inceneritore di fatto già obsoleto. Un'azienda -Impregilo e Fibe Campania- nel mirino della magistratura e processi in corso per il governatore da ex commissario per l'emergenza. L'ultima svolta l'operazione “rompiballe” con la quale sono stati messi agli arresti domiciliari vari funzionari.
Anche il prefetto di Napoli indagato in veste di ex.
La mia modesta e amara conclusione è che avere l'emergenza rifiuti in Campania ha fatto e fa comodo a molti….
Perchè la situazione eccezionale muove soldi e in campania i soldi devono girare, diciamo essere riciclati. Perchè la camorra veste ormai giacca e cravatta ed è nel sistema economico. E questo fa male, forse più dei morti ammazzati. Perchè è comunque una partita giocata sulle spalle e sulla pelle della gente. Ed emergenza dopo emergenza, il sud non rialza mai la testa.

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