sabato 17 maggio 2008

La banda dei quattro.

Oggi voglio evidenziare con piacere un articolo uscito ieri sul sito libero.it .

“Il sito Dagospia li ha definiti la banda dei quattro: Beppe Grillo, Marco Travaglio, Michele Santoro e Antonio Di Pietro. «Tolti di mezzo questi, il Paese si può avviare verso la modernizzazione». Addirittura.
Travaglio è colpevole di essere andato ospite a Che tempo che fa a dire certe cose su Schifani & Co., che peraltro erano state dette scritte tante volte in passato e ritenute veritiere da un giudice in seguito a una querela.
Santoro è colpevole di ospitare Travaglio ad Annozero e di aver dato voce ai V-Day di Beppe Grillo, quasi oscurato invece dalla stampa nazionale.
Di Pietro è colpevole di aver difeso Travaglio dagli attacchi dei suoi colleghi politici provenienti sia da destra che da sinistra: «Manovre contro il manovratore. L'ultimo tentativo per fermare chi ha ancora il coraggio di raccontare i fatti anche se sgraditi alla casta dei politici. Insomma verrebbe da dire: colpirne uno per addormentare la coscienza critica di cento. Ancora non è chiaro - aggiunge di Pietro - quali sarebbero i capi d'imputazione per Travaglio visto che ha solo raccontato fatti già noti e per i quali non si era levata alcuna indignazione. Episodi su cui molti cittadini, grazie all'informazione che hanno ricevuto, possono ora farsi un'opinione e giudicare liberamente».
Beppe Grillo... Beh, Beppe Grillo è colpevole a prescindere no? Sempre per questioni di "casta".Guai a toccare gli intoccabili, insomma. Tanto che, come abbiamo raccontato ieri, ora Travaglio s'è pure sentito dire da due dei maggiori quotidiani nazionali (si vadano a vedere le proprietà e gli azionisti) che lui va in vacanza in Sicilia e le spese del residence (pure bruttino tra l'altro) gliele paga la Mafia. Il quotidiano per cui lavora, la Repubblica, lo ha attaccato duramente tramite la penna di Giuseppe D'Avanzo e la redazione si è schierata dalla parte di Travaglio e contro D'Avanzo, per aver abbattuto a colpi d’ascia un collaboratore del giornale. E intanto sulle pagine del Venerdì esce oggi un pezzo di Gianni Barbacetto che dice su Schifani le stesse cose dette alla trasmissione di Fabio Fazio. Come mai? I tempi del settimanale sono lunghi e il pezzo è stato impaginato prima dell’exploit di Travaglio.
«All'estero si usa così — ha detto Travaglio —, i giornalisti si scusano quando fanno errori, ma se dicono la verità a scusarsi sono i politici».
Un monologo seguito con attenzione ai piani alti di viale Mazzini dove aleggiava la minaccia del dg Cappon: «Travaglio alla prossima è fuori». Ma al momento, secondo i vertici Rai, non sembra che emergano nuove violazioni. Insomma, se non oggi è domani. Preparatevi: i nuovi epurati saranno loro, i quattro della banda, Grillo, Di Pietro, Santoro e Travaglio.”

Io penso che l'arma letale dei nostri giorni è diventata la falsa o la mancata informazione…..
Il monopolio dell’informazione è devastante, e capace di scolpire a suo piacimento nella testa delle persone ciò che vuole…..
L'informazione deve essere libera e pluralista perchè fondamentale in un paese democratico.
Più ci si apre allo scambio di idee e opinioni, e più si permette alle persone di poter confrontare, valutare, scegliere.

Nessun commento: